I hoành thánh vietnamiti, meglio conosciuti con il loro nome cinese wonton, sono un tipico formato di pasta ripiena orientale. Inutile dire che nonostante ricordino molto i cappelletti in brodo italiani, in realtà sono molto differenti per gusto, sapore e profumo.

Di ricette sui wonton ne esistono un’infinità di versioni, perché in oriente sono un piatto davvero molto popolare. Tant’è che il passo dalla tavola allo street food è stato molto breve se non inevitabile. Questi deliziosi ravioli, infatti, possono essere serviti sia fritti, al vapore o in brodo (con o senza noodles) e sia come antipasto, primo o piatto unico. Oggi, però, di questa prelibatezza, che ho sempre amato sin da bambina, voglio proporvi la mia personale rivisitazione con un tocco all’italiana.

wontoun soup di gamberi e maiale

Ci sono piatti dell’infanzia che ci accompagnano poi per tutta la vita. Sapori che riusciamo a ricreare persino mentalmente, mettendo in moto una serie di ricordi legati a emozioni, sensazioni e immagini che, miracolosamente, non sbiadiscono mai. E i wonton soup di gamberi e maiale sono la mia personalissima madeleine di Proust.

Questa ricetta mi riporta in men che non si dica tra le braccia della mia nonna materna. Purtroppo non ricordo il suo nome perché credo di non averlo mai pronunciato, e forse nemmeno mai sentito pronunciare. Dovete sapere, infatti, che in Vietnam i parenti non vengono chiamati per nome, ma con il grado di parentela. Il principio fondamentale dell’educazione vietnamita è il profondo rispetto verso le altre persone e dare del tu sarebbe considerato maleducato. La lingua vietnamita ha un complesso sistema di appellativi che codifica il modo in cui due persone si rivolgono tra loro a seconda del sesso, dell’età e del rango sociale. Nonna, quindi, era semplicemente nonna. L’unico tratto distintivo è che per i nonni va specificato se sono materni o paterni:

  • ông ngoại – nonno materno
  • bà ngoại – nonna materna
  • ông nội – nonno paterno
  • bà nội – nonna paterna

pasta ripiena orientale wonton

Da quando abbiamo memoria, il cibo è stato il modo più naturale che conosciamo per dare e ricevere cura e amore.

Non ho vissuto molto in Vietnam. Quando andammo via avevo circa 20 mesi, ma a detta dei miei genitori ero molto legata alla mia nonna materna. Tant’è che il giorno della nostra partenza per l’Italia, arrivati in aereoporto le dissi “Nonna, chiama il risciò che torniamo a casa”. Io, data la tenera età, non ho ricordo di questo avvenimento se non per i racconti dei miei familiari. Ricordo però indistintamente il suo grande amore per me. Lei amava coccolarmi e io adoravo ricevere le sue coccole. Specialmente quando erano coccole culinarie. Infatti, conoscendo la mia grande passione per questi ravioli, ogni volta che veniva a trovarci si fermava sempre ad acquistarne una bella porzione al chiosco lungo la strada.

Non so, sarà per questo che mi hanno sempre chiamata “mangiona”? 🙄

Le cose buone richiedono tempo, perchè hanno bisogno di pazienza, cura e tanto amore.

Preparare questo piatto apparentemente così semplice, e allo stesso tempo delicato e saporito, richiede comunque tempo e grande cura. E’ per questo motivo che mia mamma lo preparava esclusivamente durante le feste o in occasioni speciali. In famiglia siamo in undici: nove fratelli e sorelle più mamma e papà. Perciò capite che preparare una quantità sufficiente di wonton per tutti richiedeva un bel lavoro, sicuramente non da tutti i giorni.

Tradizioni linguistiche e culinarie in casa mia si sono sempre fuse. E per quanto io mi sia sempre sentita italiana a tutti gli effetti (sono cresciuta in Italia), devo ammettere che in cucina il tocco orientale continuo ad aggiungerlo quasi sempre, perché fa parte di me.

Il segreto della mia cucina non sta solo nel mischiare ingredienti di diversi paesi ma nel farlo in maniera consapevole. Come? Combinando alimenti che, nonostante provengano da diverse parti del mondo, si fondono dando vita a piatti gustosi e unici.

Oltre a preparare e gustare piatti tipici come questo, mi piace mescolare sapori e ingredienti in una cucina che fonde le mie due identità, profondamente radicate in me allo stesso modo. E il Sale Integrale & Zenzero di La Drogheria 1880 è un prodotto che trovo utilissimo per dare quel particolare quid alle mie preparazioni che richiedono sprint.

Il macinello che contiene questo sale speciale, di altissima qualità, ha una forma che, oltre ad essere esteticamente molto bella con la sua inconfondibile forma a lampadina, è maneggevole e comodissima vista la presenza del macinello. Il macinello, già montato sul vasetto, è facilissimo da usare e permette di mantenere intatta la fragranza del sale integrale e dello zenzero fino al momento in cui vengono macinati, sprigionando poi un’ondata di intenso profumo.

In questa ricetta ho utilizzato il Sale Integrale & Zenzero di La Drogheria 1880 inserendolo nel ripieno, per dare quella sferzata di energia che scuote delicatamente le papille gustative una volta arrivati al cuore di questi ravioli davvero squisiti.

I wonton per me sono il comfort food perfetto per queste prime fredde giornate autunnali. E probabilmente sono il mio cibo preferito in assoluto. Non so voi, ma a furia di parlarne mi è venuto un certo languorino. Cosa ne dite, ci facciamo una ciotola fumante di wonton soup?

 

Avete mai provato i wonton? Sono un tipico formato di pasta ripiena orientale, molto simili ai cappelletti italiani ma differenti per gusto, sapore e profumo. Esistono diversi modi per farcirli, gustarli e servirli, ma io li adoro semplicemente in brodo e con il ripieni di gamberi e maiale.

Ingredienti

Per il brodo

  • 500 gr fusi di pollo
  • 1 kg costine di maiale (sgrassate il più possibile)
  • 2 scalogni piccoli
  • 2 spicchi aglio
  • 1 pezzetto zenzero (da 4 cm circa)
  • 2 cucchiaini zucchero
  • 2 cipollotti
  • q.b. sale

Per i ravioli

  • 150 gr gamberi sgusciati e devenati
  • 100 gr macinato di maiale magro
  • 1 cucchiaino olio di sesamo
  • 3/4 cucchiaino zucchero
  • q.b. Sale Integrale & Zenzero La Drogheria 1880
  • 25 sofglie di pasta per wonton da 9x9 cm
  • q.b. fecola di patate

Per guarnire

  • q.b. coriandolo
  • q.b. olio di sesamo
  • q.b. aceto di mele

Procedimento

Per il brodo

  1. Sciacquate abbondantemente la carne sotto acqua corrente fredda per togliere le impurità. Tamponatele con della carta da cucina e mettetele in una pentola capiente, aggiungete i restanti ingredienti e coprite con l'acqua fredda.
    Portate a ebollizione, schiumando di tanto in tanto il brodo per eliminare la schiuma di colore grigio-marroncino che si forma in superficie. Quando non se ne formerà più, abbassate la fiamma e lasciate sobbollire per 2 ore.
    Una volta pronto il brodo, filtratelo con un colino rivestito con della garza o mussola (tipo quella per i formaggi).

    Se avete tempo, preparatelo il giorno prima e conservatelo in frigorifero. In questo modo, una volta raffreddato a dovere, sarà più facile sgrassarlo.

Per il ripieno dei ravioli

  1. Tritare finemente i gamberi e i cipollotti. Riuniteli in una ciotola capiente insieme al macinato di maiale, condite a piacere con una macinata di Sale Integrale & Zenzero, un pizzico di zucchero e olio di sesamo.
    Amalgamate gli ingredienti, coprite la ciotola e lasciate marinare per 20-30 minuti in frigorifero.

Formatura dei ravioli

  1. Adagiate un cucchiaino di ripieno al centro della sfoglia, inumidite i bordi della pasta con dell’acqua e ripiegate le estremità opposte formando un triangolo. Saldate i lembi facendo pressione con le dita e ripiegate i due vertici inferiori della verso di loro. Disponete i ravioli su di una teglia infarinata con della fecola di patate e copriteli con della pellicola o con un panno infarinato man mano che li formate per evitare che si secchino.

Cottura dei ravioli

  1. Portate a bollore una pentola d’acqua salata. Calate una piccola quantità di ravioli alla volta per evitare che si attacchino tra di loro. Dal momento in cui verranno a galla, lasciateli cuocere per 1 minuto finché la pasta non risulterà traslucida. Scolateli con una schiumarola e trasferiteli nella ciotola da portata.

Impiattamento

  1. Versate il brodo caldo nella ciotola da portata con i ravioli.
    Guarnite con il coriandolo e servite a piacere con un goccio di olio e aceto bianco.

    (L'aceto aiuta a sgrassare il brodo in bocca e a esaltare i sapori)

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